E' stato un ottimo lavoro PeZz,
ma non è finita lì.
Avverto che il thread è molto lungo!Domenica sera comincio a sentire un solo rumore proveniente dallo sterzo: un clac quando freno con più decisione, praticamente quando la forcella affonda.
Per me che sono un perfezionista, è una rumore impossibile da sopportare.
Così il lunedì seguente, mi armo di buona pazienza e smonto di nuovo lo scudo anteriore per arrivare ai regoli.
Penso che, non avendo la chiave dinamometrica, forse ho stretto poco o tanto e così comincio a fare un po’ di prove.
Stringo di più e resta, stringo di meno e aumenta il gioco. Mi viene in mente che sono i cuscinetti, ma lungi da me l'idea di cambiarli, troppe cose da smontare.
Però, la curiosità si impadronisce di me e allento il canotto dello sterzo quanto basta per dargli un occhio, sia quello superiore che quello inferiore. Quello superiore stava una favola, ma quello inferiore, come faccio scendere la forcella per controllare... quattro pallini a terra e la gabbia spaccata in 3 punti e crepata in altri e, come se non bastasse, uno di questi frammenti della gabbia resta incastrato nello forcella.
Chiamo il mio meccanico di fiducia (un Santo perché sopporta un rompipalle come me), gli spiego la situazione e lui mi dice che è pericoloso guidarlo in quelle condizioni dato che lo sterzo potrebbe bloccarsi anche per via dei numerosi crateri di cui è piena Napoli. Però mi da coraggio a smontare e, per qualsiasi problema, lo avrei potuto contattare.
Così, mi faccio un bel segno di Croce e comincio a smontare, partendo da sopra. Levo le plastiche intorno al manubrio e arriva il momento di togliere la piastra che sostiene quest'ultimo.
Qui comincia il primo problema: sul manuale di officina fa vedere che la solleva con una mano. Io l'ho dovuta togliere a martellate: non so il perché, ma in altro modo non c'è stato verso. Tra l'altro non potevo inserire neppure l'estrattore in quanto la superficie era troppo irregolare.
Fatto questo, tutto procede regolarmente: smonto i due ammortizzatori dalla piastra inferiore, li avvolgo in panno per non farli graffiare e finalmente sfilo la forcella e qui commetto un errore che mi è costato 24 ore di attesa e 25 euro in più.
Praticamente vado in un negozio di Napoli che vede cuscinetti SKF e FAG con la forcella, l'anello inferiore che s'incastra sulla forcella e i resti della gabbia, ma non porto con me l'anello superiore, quello per intenderci che va nel telaio. Il titolare del negozio, una persona di una gentilezza e disponibilità eccezionale, mi controlla il diametro della forcella e mi da un cuscinetto non a sfera, ma a rulli. Io tutto felice poiché noto che questo prodotto è qualitativamente superiore a quello che monta di serie: infatti era tutto in acciaio e quindi dava certezza di una maggiore longevità.
Però il titolare mi fa una giusta osservazione: quando si acquista un cuscinetto che non sia quello originale, bisogna fornire tre parametri: diametro esterno, diametro interno ed altezza. Con gli ultimi due non ci sono stati problemi, l'incognita era il primo. Infatti non avendo con me l'anello superiore, il negoziante non ha potuto fare altro che una stima.
Mi da il cuscinetto della FAG per 15,00 Euro.
Direte voi, come mai non sei andato a casa a controllare? Semplice: l'anello inferiore, come ho scritto un attimo fa, va installato sulla forcella in due modi:
a) inserendo un tubo sull'anello e martellandolo fino a che non arriva in fondo;
b) riscaldandolo e poi inserendolo.
In entrambi i casi non potevo farlo io perché sprovvisto di attrezzature adatte e poi c'era anche da togliere il vecchio anello. Tra l’altro dalle mie parti, non conosco nessuno che effettui queste lavori. Così il commerciante mi indica un'officina meccanica in zona di sua fiducia, ci vado e per 10,00 Euro esegue il tutto.
Torno a casa felice, ma per poco: infatti quando provo a montare la forcella, mi accorgo che il cuscinetto e troppo grande! Il dubbio del venditore ha trovato certezza.
Preso dalla disperazione, vado dal mio meccanico con la forcella in mano, gli spiego la situazione e mi dice che sono un coglione, anche se in maniera molto velata, per due motivi: il primo, perché non ho portato al rivenditore il cuscinetto completo; il secondo perché ho avuto la presunzione di prendere un cuscinetto anche concettualmente differente dall’originale senza avere le necessarie informazioni… e competenze!
Ad ogni modo, è tutto rimandato al giorno dopo.
Il mattino seguente, vado dal rivenditore che si scusa lui con me, quando in realtà la colpa è mia! Mi dice anche che purtroppo non ne ha di quella dimensione.
Però, stesso il negoziante, mi da’ il nome di un altro rivenditore di cuscinetti che si trova nelle immediate vicinanze. Ci vado e senza troppi indugi, mi da lo stesso identico cuscinetto che monta la Yamaha di serie, ma senza il marchio Yamaha e cosa più bella nella versione aggiornata. Per la precisione la marca è KOYO e il modello è SAC 3048-1.
Altra cosa bella? Il prezzo. Alla Yamaha mi hanno chiesto 45 Euro… questo l’ho pagato 25 Euro, praticamente la metà!
Con cuscinetto e forcella vado stavolta dal meccanico e con tubo e martello me lo inserisce sulla forcella.
Vado a casa, riempio tutto di grasso al litio, rimonto tutto… e finalmente il mio
GIALLONE diventa praticamente nuovo. Sembra anche aumentata la tenuta di strada.
Insomma: gran lavoro, ma grandi risultati!
Piccolo resoconto economico:
alla Yamaha, per cambiare entrambi i cuscinetti, mi avevano chiesto 120 Euro più la manodopera.
Io ho spesso in tutto (compreso il cuscinetto errato) 55 Euro. Se fossi andato direttamente dall’altro ricambista avrei speso 30 Euro.
Vale la pena di eseguire questa operazione da soli? Beh… si ha tanta passione e pazienza, sicuramente sì!
BUONA SERATA!
MASSIMO