Zio MAX ha scritto:... più frequenti cause di mortalità delle batterie al piombo.
Mi autoquoto per riprendere il disorso sulle cause più frequenti di mortalità delle batterie.
Oltre a quella indicata, cioè la solfatazione, c'è un'altra causa piuttosto frequente ed è l'abbassamento del livello del "liquido" ovvero il
corto circuito degli elementi.
In questo caso è il "calore" la causa del decesso... Infatti il calore comporta l'evaporazione del liquido (col "gel" non cambia di molto) e l'abbassamento dell'elettrolità all'ìinterno di una o più celle che formano la batteria. L'evaporazione è costituita prevalentemente da acqua e quindi l'elettrolita che rimane sul fondo è più concentrato, ovvero con maggiore acidità e provoca lo scioglimento (parziale) del piombo che "precipità" formando uno strato metallico conduttivo sul fondo della cella: ecco il corto circuito.
La causa principale del riscaldamento della batteria è costituito dalla corrente che l'attraversa (effetto Joule) durante la scarica, ma anche e soprattutto durante la ricarica, in quest'ultimo caso, infatti, oltre all'effetto della corrente c'è anche un calore prodotto dalla reazione elettrochimica.
Fintanto che la betteria viene caricata dal generatore di bordo, la batteria è abbastanza protetta da un dispositivo di regolazione che provvede a mantenere la corrente di carica entro determinati limiti. Però, oltre a guasti sempre possibili a carico del regolatore, anche percorsi "veloci" molto lunghi possono provocare un eccesso di carica e quindi il surriscaldamento della batteria. D'altra parte stiamo parlando di una batteria molto piccola con scarsa possibilità di smaltire il calore in eccesso.
Quando, invece, la batteria viene caricata esternamente, occorre una particolare attenzione al "caricabatteria" che viene usato. La corrente di carica dovrebbe essere tra il 10% ed il 20% della capacità massima e quindi va assolutamente evitato di ricorrere a caricabatterie "veloci" per auto. Alcuni obbietteranno che gli elettrauto usano caricabatterie veloci... Si, ma si fa esclusivamente con batterie non sigillate, lasciando aperte le celle (togliendo i tappini) e controllando che il liquido sia sempre a copertura degli elementi. Un "bravo" elettrauto non userà mai la carica veloce su batterie sigillate o al gel...
Anche l'uso intensivo della batteria (cioè la scarica), soprattutto se non controbilanciato dalla contemporanea carica da parte del generatore (in parole povere: a motore spento) può contribuire a surriscaldare la batteria.
Infine anche lasciare il mezzo al sole d'estate può, anche se in modo minore, contribuire alla evaporazione spontanea del liquido (o gel) e quindi accelerare il fenomeno.
La betteria con elementi in corto circuito si riconosce dal fatto che la tensione, anche misurata a vuoto, è inferiore a quella nominale. In questo caso
occorre evitare assolutamente di usare i cavi per metterla in parallelo con una altra batteria, perchè lo scoppio è quasi assicurato.
Quasi tutti i "caricatori" o mantenitori di carica o caricabatterie "intelligenti", quando indicano "batteria guasta" si riferiscono proprio al cortocircuito degli elementi, mentre raramente riescono ad identificare la solfatazione.
Spero che qualcuno trovi utili queste piccole spiegazioni.