Messaggioda curvatorcortese » 29/9/17 15:40
Ritirato ieri al concessionario e già effettuati 130km di... vero piacere!
Ho chiesto che la pressione pneumatici fosse 2 anteriormente e 2,3 posteriormente, con gran dispiacere del capo officina di Faieta Motors che insisteva ardentemenete per un 2,2 ant. e 2,5 post.
Mi dispiace per lui, e non me ne voglia per questo Garibaldi, ma ho risposto con un secco: "non obbedisco!"
E ciò sembra essere condiviso anche da Kaprone, col quale ho già avuto un piccolo scambio di idee in materia; anche lui ha decisamente un 2 all'anteriore, addirittura pensando di provare un 1,9 , insano desiderio che mi alletta anzichennò. Vi posso assicurare che, ossrvandolo nei curvoni bassi di Tivoli, è uno che la sa lunga in fatto di pieghe, per la sua esperienza maturata in pista con moto assai più prestanti.
Posso quindi già fare un piccolo confronto tra il mezzo in prova (verosimilmente con un 2,2 anteriore) e quello mio ritirato ieri, postando alcune personali considerazioni; proprio perchè personali, queste non vogliono certamente essere una legge da applicare valida per tutti, ma soltanto motivo di meditazione e proficuo scambio con voi.
La sensazione di lieve liquidità dell'anteriore e la leggera tendenza ad allargare la traiettoria, con maggiore evidenza sull' asfalto non perfetto delle vie da me percorse nella pur breve prova pregressa, è tendenzialmente svanita col mio "Nivola". Ora mi sembra di sentire l'anteriore più solido, più compiacente sulle asperità e, soprattutto, più rispettoso della traiettoria impostata.
Vi assicuro che, dopo aver atteso che il copertoni si "decerassero" con un po' di mirati zigzagamenti, ho provato a inclinare ben bene il mezzo su un misto stretto fuori Talenti, lungo via della Bufalotta versio la centrale dell'Enel, dove ho sempre portato nel passato le mie moto nuove e... meno nuove; Nivola si è comportato benissimo, permettendomi di "sporcare" la spalla del posteriore a circa 1/2cm dal bordo, senza la minima sensazione di "scivolanza" o di altra preoccupazione. Permane, forse, una piccola, direi minissima tendenza ad allargare entrando un po' più veloce del dovuto in curva, ben compensata da un arretramento del piede interno e dalla sua pressione sulla pedana posteriormente. Avanzando il peso del corpo sulla sella, svanisce anche questa sensazione, ovvero il mezzo curva come su un binario.
Rimane il dubbio di effettuare queste manovre su un asfalto meno rugoso di quello della Bufalotta: mi riservo, per ora, di continuare a tenermi il dubbio. Anni di esperienza su strade e contrade nostrane ed estere mi suggerisce questo, con l'approvazione dei miei sensori glutei, che non mi hanno mai tradito.
Oops, una volta lo hanno fatto, ma era colpa certamente del cervello più giovane e presuntuoso, che ha preso la decisione di piegare con Isolde, un BmW K75, nonostante l'asfalto bagnato e liscio lo sconsigliasse caldamente, in un curvone dell'Aurelia nei pressi di Livorno. Volete sapere come è andata!? Una lunga scivolata del mio corpo sulla perfetta via di fuga, con perlustrazione fangosa di un campo malamente arato, senza conseguenze, per fortuna.
Da allora, il mio rispetto per l'asfalto liscio, anche non umido, è cresciuto a dismisura.
Un lampeggio amico a tutti voi dai led del mio stupendo Nivola,
Curvator cortese
“Et neuna cosa, quanto sia minima, può avere cominciamento o fine senza queste tre cose, cioè: senza potere, et senza sapere et senza con amor volere”.
(Da statuto corporativo trecentesco Senese)